Guardare gli alberi Enrico Pierotti presso FiutoArtSpace

Guardare gli alberi

ENRICO PIEROTTI

a cura di Alex Urso

17.02 – 12.04.2024

Indagare con la pittura il paesaggio; osservarlo e codificarlo sulla tela cogliendone gli aspetti più poetici e silenziosi. Sono questi i presupposti della ricerca di Enrico Pierotti, giovane artista dell’entroterra fanese, protagonista di una rassegna personale (la prima del suo percorso) che raccoglie un corpo di opere di recente produzione.

Fil rouge del progetto è la natura, raccontata all’interno di una serie di tavole e tele che partono dall’osservazione della realtà per viaggiare verso territori ben più onirici ed evocativi: interpreti principali delle opere, colline, foreste e campi arati si “sciolgono” infatti all’interno delle singole composizioni, rendendo il paesaggio il pretesto per una narrazione che si abbandona all’immaginifico. “Nei miei lavori cerco di dare maggiore importanza alla tessitura dei segni, al tocco, alle linee, all’equilibrio e all’armonia tra forme e colori, al fine di costruire una visione poetica della natura. I soggetti presenti nei dipinti si incarnano nel confronto di questi elementi, e svaniscono sulla superficie della tela per confondersi, per non fare emergere altro che la superficie colorata. Colore e composizione interagiscono nelle tele per provocare uno sparpagliamento in cui lo sguardo è invitato a perdersi”, dice l’autore. E il senso di smarrimento emerge in molti di questi lavori, che hanno l’aspetto di piccoli componimenti poetici; racconti gentili e silenziosi; inni alla libertà dell’uomo che vede nel confronto con la natura uno strumento di elevazione interiore.

Il tema spirituale, d’altronde, non sembra casuale. Se si pensa alla fortunata storia della pittura di paesaggio, raramente questo genere ha trovato la propria finalità nella semplice e diretta riproduzione dei luoghi osservati. Più spesso, e soprattutto a partire dall’Ottocento, le vedute en plain air hanno invece rappresentato il tentativo da parte degli artisti di instaurare un dialogo con il loro inconscio e la loro emotività, traducendo sulla tela i moti interiori di chi nella natura vede una dimensione spirituale in cui specchiarsi, nel tentativo di elevarsi verso una purezza infinita e divina.

Il mio occhio vaga al di là della vallata fino ai boschi di pini che bordano il versante opposto, e nel loro aspetto trova qualcosa che si rivolge alla natura. Può darsi che nel mio stato d’animo io stessi chiedendo alla natura stessa di darmi un segno”, scrive in uno dei suoi diari Henry David Thoreau, che passò la sua vita a cercare un rapporto profondo con la natura, trovando nel suo vagabondare per le foreste americane un tentativo di fuga e di pacificazione con il mondo. Il titolo della mostra di Pierotti, Guardare gli alberi, rimanda a uno dei componimenti più noti del poeta, tracciando idealmente una linea tra la produzione visiva dell’artista e la visione filosofica e naturalistica dello scrittore.

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