Dove il cervo sogna Steve Negrón | Fiuto Art Space

Dove il cervo sogna

STEVE NEGRÓN

a cura di Alex Urso

06.12-2025 – 15.02.2026

In pittura ogni dipinto rappresenta in qualche modo la scenografia di un teatro: un palcoscenico in scala sul quale prendono vita narrazioni immaginarie. Questa similitudine appare ancora più calzante nell’opera di Steve Negrón. Addentrandoci nelle creazioni del pittore americano, infatti, la sensazione è quella di osservare (se non addirittura prendere parte) a sequenze di eventi ambientati all’interno di scene dalla forte anima simbolista.

Donne dalle folte chiome rosse, uomini di aspetto efebico e creature antropomorfe in abito serale, popolano le sue composizioni. Sono personaggi pirandelliani, vicinissimi e allo stesso tempo distanti tra loro. Smarriti nei loro enigmi, assorti in pose che richiamano alla tragedia greca, questi soggetti sembrano persi in vicende private a cui non abbiamo accesso: sentiamo l’inquietudine che li attraversa, l’angoscia che li affligge, senza però comprendere le ragioni di questo tormento – eccessivo al punto da sembrare una farsa. Quello che ci è permesso vedere, invece, è il tempo sospeso prima della caduta: l’attimo che precede il dramma; il momento di massima intensità emotiva che anticipa la chiusura del sipario.

Realizzate su cartoncino e pannelli di legno, le opere di Steve Negrón evidenziano la spiccata indole narrativa del suo autore. I frequenti rimandi alla mitologia, all’iconografia biblica e all’epica greca rendono questi lavori delle composizioni “letterarie”, prima ancora che visive. E poi c’è la natura, a ben vedere la vera protagonista della produzione dell’artista. Lunghe piante rampicanti fuoriescono da vasi sproporzionatamente piccoli per contenerle; salici piangenti campeggiano sull’apice di una montagna; pavoni e cervi prendono le sembianze dell’uomo, in una metamorfosi il cui prezzo da pagare è la perdita della propria innocenza. Il gioco di ruoli che si delinea, dunque, è netto e spietato: da una parte la purezza, l’istinto e il sapere selvatico delle bestie con i loro simbolismi; dall’altra donne e uomini “dandy” che si aggirano per i loro salotti borghesi, disperandosi di fronte al vuoto dell’esistenza e alle conseguenze dei loro vizi.

Guarda la gallery

Ripatransone (AP) | Piazza Matteotti 13 

info@fiutoartspace.com | +39 388 6040199